La XVI Campagna nazionale “Abbiamo riso per una cosa seria” a favore dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo, promossa da FOCSIV – Volontari nel Mondo, insieme a Coldiretti, Campagna Amica e Fondazione MISSIO, è dal 16 aprile in televisione, mentre sarà nelle piazze italiane con il tradizionale pacco di riso 100% italiano il 5 e 6 maggio. L’iniziativa, anche per questa edizione, si avvale del Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della diffusione nei Centri Missionari Diocesani della CEI, grazie alla collaborazione con l’8×1000 alla Chiesa Cattolica e UBI Banca. Testimonial Antonello Fassari, attore romano, e Giancarlo Perbellini, chef pluristellato.

 Contadini italiani e del resto del mondo insieme ai consumatori per difendere chi lavora la terra, contro il suo abbandono, l’accaparramento delle terre, il caporalato e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi. Una filiera di persone consapevoli insieme per sostenere le comunità rurali, richiedere politiche adeguate, per la sicurezza alimentare e la salubrità dei cibi, per promuovere il valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, ai cambiamenti climatici, alle migrazioni.

 Fino al 6 maggio con un SMS da cellulare personale o con una telefonata da rete fissa al 45589,[1] si potrà sostenere un unico grande progetto con un intervento in Italia e 39 nel mondo in difesa di chi lavora la terra. In particolare, Campi Ri-Aperti l’intervento italiano formativo di Casa Scalabrini 634, programma ASCS Onlus e Kairos Cooperativa Sociale permette ai giovani rifugiati e richiedenti asilo di accedere ad un’esperienza di lavoro nell’ambito agricolo. Una vera e propria opportunità per ricostruirsi una vita dignitosa ed autonoma.

Un’esperienza ed un intervento che mette in evidenza come oggi siano i lavoratori stranieri una parte determinante per la crescita del settore agricolo nel nostro Paese; secondo i dati pubblicati dalla Coldiretti sarebbero oltre 300mila quelli impiegati con un regolare contratto in agricoltura.

 A 16 anni dalla prima edizione delle Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” questa è diventata un grande movimento di persone composto da chi lavora la terra e da chi è un consumatore responsabile. Il pacco di riso 100% italiano della FdAI – Filiera degli Agricoltori Italiani, offerto il 5 e 6 maggio in 1000 piazze, parrocchie e mercati di Campagna Amica dagli oltre 3000 volontari FOCSIV, per una donazione minima di 5,00 Euro, è il gesto consapevole di chi decide di fare una scelta di campo: difendere chi lavora la terra per il diritto al cibo sano e di qualità per tutti.

 Novità di questo anno è la pubblicazione del Rapporto “I padroni della Terra”, che sarà presentato a Bari il 27 aprile all’interno della manifestazione Villaggio Contadino di Coldiretti.

Il Rapporto, pensato e redatto da FOCSIV che si è avvalsa della collaborazione di Coldiretti, affronta la questione su chi siano i reali proprietari delle terre coltivabili e chi ne abbia il controllo, ma è anche, al tempo stesso, una denuncia ed una riflessione su quanto sta accadendo in ogni parte del mondo: l’accaparramento del suolo e delle terre più fertili, le cui gravi conseguenze ricadranno su tutti per generazioni. Questa prima edizione è dedicata al fenomeno del land grabbing e alle sue ripercussioni in termini di conflitti, espulsioni, migrazioni, depauperamento dell’ambiente e la scomparsa delle biodiversità.

 “Il nostro è un grande movimento, rappresentato dai milioni di chicchi di riso offerti dai nostri volontari i primi giorni di maggio, che ribadisce come nessuno di noi sia disposto a delegare alcuno per ciò che ci riguarda più da vicino: il liberarci dalla schiavitù dei prezzi imposti dalle multinazionali dell’agroalimentare, dal fenomeno del caporalato, dai condizionamenti dell’agribusiness, dai cambiamenti climatici e dalle cause che portano all’emigrazione di milioni di persone. – ha dichiarato Gianfranco Cattai, presidente FOCSIVSiamo consapevoli di come molti terreni stiano progressivamente passando nelle mani di chi governa l’agribusiness mondiale e di come ciò mette a repentaglio sia la sopravvivenza di chi lavora, la qualità dei prodotti agricoli che la sostenibilità di chi, come i tanti contadini anche italiani, cerca di coltivare cibo sano e di qualità. Da anni affermiamo con la Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” che solo dall’agricoltura familiare si può avere una risposta alla fame, al bisogno di lavoro e allo sviluppo umano secondo una visione più equa e più giusta di democrazia alimentare e di ecologia integrale. Da qui nasce il nostro bisogno di voler monitorare con un Rapporto annuale, “I padroni della Terra”, quale sia la situazione in ogni parte del mondo per quanto riguarda la nostra Casa comune: la Terra.”

 “La scelta del riso come prodotto simbolo quest’anno acquista un significato ancora maggiore di fronte al genocidio in atto in Birmania dove le autorità locali hanno confiscato i campi abbandonati dai musulmani Rohingya in fuga dalla repressione per esportarne il riso in tutto il mondo a partire dall’Italia dove gli arrivi sono addirittura triplicati” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “non è accettabile che l’Unione Europea continui a favorire con le importazioni lo sfruttamento e la violazione dei diritti umani nell’indifferenza generale mentre è invece necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della dignità dei lavoratori, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore.”

Dopo quasi un decennio nel quale si è verificata una costante diminuzione della fame nel mondo, questa è nuovamente in aumento. Secondo il Rapporto Annuale delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare e la nutrizione pubblicato lo scorso settembre, sono circa 815 milioni le persone con gravi problemi di mancanza di cibo, circa l’11% della popolazione mondiale. Lo Stato della sicurezza alimentare nel mondo indica che i 38 milioni in più registrati nel solo scorso anno sono dovuti, nella gran parte dei casi, alla proliferazione dei conflitti violenti e alle conseguenze dei cambiamenti climatici.

L’agricoltura familiare è una risposta, a livello locale, a questa grave situazione, in grado di garantire una distribuzione più equa delle risorse, salvaguardare i territori e migliorare la vita delle comunità. Un modello capace di coniugare diritto al cibo e dignità dell’uomo, in grado di restituire il diritto di produrre, prima di tutto, gli alimenti necessari al proprio sostentamento e poi ad avviare un processo di economia territoriale.

In Italia questo è un sistema vincente, costruito sull’attenzione alle persone, che trova le proprie radici nella storia agricola italiana, consentendo a molti di lavorare nelle campagne, privilegiando le culture locali, salvaguardando le biodiversità ed i territori senza cedere alla grandi produzioni indifferenziate lontane dal nostro Paese.

Difendi chi lavora la terra.

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[1]  SMS da 2 euro da cellulare personale Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali o 5 euro da rete fissa di casa TWT, Convergenze, PosteMobile oppure da rete fissa di casa da 5 o 10 euro TIM, Wind Tre, Fastweb, Vodafone, Tiscali.

 

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