La Valle del Mat si trova nel nord est dell’Albania ed è una delle quattro regioni che costituiscono la Diocesi di Rrëshen, situata lungo la strada che porta al confine con la Macedonia. Il territorio è costituito prevalentemente da un’ampia vallata dove si sviluppano piccoli villaggi di persone dedicati ad un’agricoltura di sussistenza familiare, molto semplice e carente di competenze e strumenti adeguati ad una produzione di mercato. Le attività più sviluppate sono l’agricoltura e l’allevamento, alla base di un’economia prevalentemente agricola. In un territorio come quello della Valle del Mat le condizioni di esclusione sociale, educativa ed economica sono molto diffuse: le aree interne, contrariamente a quelle costiere, soffrono di alti livelli di disoccupazione e notevoli carenze infrastrutturali e di servizi, soprattutto per ciò che concerne il settore dei trasporti, il trattamento e l’approvvigionamento di acqua a tutti i villaggi e la gestione dei rifiuti.
Il progetto nella Diocesi di Rrëshen vuole contribuire al miglioramento della qualità di vita e all’inclusione economica di famiglie vulnerabili residenti nei Municipi di Klos e Mat, per diminuire gli spostamenti, soprattutto dei padri di famiglia e dei giovani fuori dal Paese. Il progetto, partito a dicembre 2020, in tre anni prevede:
– le attività di formazione professionale e il supporto allo sviluppo di attività di produzione agroalimentare (prodotti ortofrutticoli e produzione di latte e derivati) orientata al mercato per 162 famiglie del territorio, con particolare attenzione alle fasce giovanili a basso reddito per favorire l’occupazione sul territorio e disincentivare la pratica dell’emigrazione fuori dal Paese;
– l’organizzazione di un nuovo vivaio e un vigneto destinato ad essere un’area dove sperimentare nella pratica nuove tecniche di agricoltura orientata al mercato;
– la costruzione di un acquedotto a caduta con deposito dell’acqua proveniente dalle montagne circostanti, utilizzabile per uso umano e non solamente agricolo, come avvenuto fino ad ora. L’acquedotto, in particolare, prevede la realizzazione e il posizionamento di 7 chilometri di tubature e la creazione di un deposito idrico;
– l’installazione di un deposito idrico di 200 m3 per la successiva distribuzione dell’acqua;
– il potenziamento di un caseificio familiare già attivo che lavora latte bovino proveniente da 42 famiglie locali per migliorare le possibilità di generazione di reddito per le famiglie contadine.
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