Per il terzo anno consecutivo, la fame nel mondo aumenta. Così denuncia un nuovo Rapporto delle Nazione Unite, parte del monitoraggio sui progressi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e il raggiungimento dell’Obiettivo 2 – Fame Zero.

821 milioni di persone oggi soffrono la fame, secondo i dati raccolti dallo “Stato della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione nel mondo 2018”, il rapporto annuale pubblicato ieri dalle Nazioni Unite.

La fame è cresciuta negli ultimi tre anni, ritornando ai livelli di dieci anni fa. Cause fondamentali, focus del Rapporto, i cambiamenti climatici e la variabilità del clima, che influenza l’andamento delle piogge e delle stagioni agricole, e il verificarsi di sempre più frequenti eventi climatici estremi, come siccità e alluvioni, insieme a crisi economiche e conflitti. I cambiamenti climatici nelle regioni tropicali e temperate già minano la produzione di colture fondamentali come grano, riso e mais e, senza costruire resilienza climatica, la situazione è destinata a peggiorare con l’aumentare delle temperature.

La denuncia delle Nazioni Unite apre la strada ad un appello ad intervenire. Occorre insistere sull’attuazione di interventi volti a garantire l’accesso a cibo nutriente e di politiche che prestino attenzione ai gruppi più vulnerabili alle conseguenze dannose dello scarso accesso al cibo. E’ necessario allo stesso tempo continuare ad operare per un cambiamento sostenibile verso un’agricoltura in grado di garantire cibo sicuro e di qualità per tutti e a costruire un’efficace capacità di risposta ai cambiamenti climatici.

“I segnali allarmanti di aumento dell’insicurezza alimentare e gli alti livelli di diverse forme di malnutrizione sono un chiaro avvertimento che c’è ancora molto lavoro da fare per essere sicuri di “non lasciare nessuno indietro” sulla strada verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in materia di sicurezza alimentare e miglioramento dell’alimentazione. Se vogliamo raggiungere un mondo senza fame e malnutrizione in tutte le sue forme entro il 2030, è imperativo accelerare e aumentare gli interventi per rafforzare la capacità di recupero e adattamento dei sistemi alimentari e dei mezzi di sussistenza delle popolazioni in risposta alla variabilità climatica e agli eventi meteorologici estremi”. Così scrivono i responsabili delle cinque organizzazioni autrici del Rapporto: FAO, IFAD, UNICEF, WFP e OMS.

In questa direzione, FOCSIV interviene da anni con la Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” a sostegno dell’agricoltura familiare, a favore di interventi, in Italia e nel mondo, che restituiscano alle comunità il diritto al cibo attraverso modelli di produzione legati alle tradizioni dei territori e che le aiutino ad affrontare i cambiamenti climatici. Anche quest’anno, i fondi raccolti dalla distribuzione del riso, cereale di base nell’alimentazione globale e simbolo della Campagna, hanno sostenuto 40 progetti in tutto il mondo, divisi in 3 ambiti di intervento, a sostegno dell’agricoltura familiare, dando un importante contributo a difesa di chi lavora la terra e per il diritto al cibo di tutti.

Inoltre, nell’ambito della Campagna 2018, FOCSIV ha pubblicato in collaborazione con Coldiretti, il Rapporto “I padroni della Terra” dedicato, in questa prima edizione, al fenomeno del land grabbing e alle sue ripercussioni in termini di conflitti, espulsioni, migrazioni, depauperamento dell’ambiente e scomparsa delle biodiversità.

#risoxunacosaseria

Scarica il Rapporto ONU in inglese