9 – 10 MAGGIO 2020
Agricoltori italiani e del resto del mondo insieme ai consumatori per difendere
chi lavora la terra e sostenere l’agricoltura familiare in Italia e nel mondo.
DIFENDI CHI LAVORA LA TERRA
Tornano il 9 e 10 maggio i pacchi di riso, Carnaroli 100% italiano della FdAI – Filiera Agricola Italiana, della XVIII Campagna nazionale “Abbiamo riso per una cosa seria” a favore dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo, promossa da FOCSIV – Volontari nel Mondo, insieme a Coldiretti e Campagna Amica.
In attesa di ritornare il 26-27 Settembre e il 3-4 Ottobre nelle piazze, nelle parrocchie e nei mercati di Campagna Amica, i pacchi di riso si trovano sulla piattaforma www.gioosto.com, l’e-commerce etico dedicato alle aziende che offrono prodotti di qualità, che non dimenticano che il lavoro è uno strumento per restituire dignità alle persone, che l’ambiente è una ricchezza da consegnare ai figli e che le comunità locali sono il vero capitale sociale sul quale investire. Un motivo per far proprio quel pacco di riso, offerto a 5,00 Euro, sinonimo di un gesto consapevole, da parte di chi decide di fare una scelta di campo: difendere chi lavora la terra.
L’iniziativa si avvale, anche per questa edizione, della diffusione nei Centri Missionari Diocesani della CEI, grazie alla collaborazione con l’8×1000 alla Chiesa Cattolica e di UBI Banca.
“Abbiamo riso per una cosa seria” è un grande movimento di contadini italiani e del resto del mondo, insieme ai consumatori responsabili per la difesa della dignità dei lavoratori e per il diritto al cibo sano e di qualità per tutti. Una filiera di persone consapevoli insieme per sostenere le comunità rurali, richiedere politiche adeguate, per la sicurezza alimentare e la salubrità dei cibi, per promuovere il valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, ai cambiamenti climatici, alle migrazioni. Tutti insieme uniti contro l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie, il caporalato e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi.
Grazie ai pacchi di riso della Campagna si può sostenere un unico grande progetto con un intervento in Italia e 34 nel mondo in difesa di chi lavora la terra. In particolare, SanfereOrto a Lodi l’intervento italiano di agricoltura sociale, che recupera un orto ed un frutteto, punto di partenza dell’intervento il cui scopo principale è educare ed attivare la cittadinanza all’inclusione sociale dei più fragili e vulnerabili, grazie al riavvicinamento alla terra con un modello “familiare” di agricoltura che salvaguardia un bene comune, ricostituendo e rafforzando il sentimento di comunità.
Un intervento che pone l’attenzione su come oggi più che mai, anche alla luce di quanto le nostre campagne necessitano di manodopera proveniente da altri paesi, siano proprio i lavoratori stranieri una parte determinante per la crescita del settore agricolo nel nostro Paese; secondo i dati pubblicati dalla Coldiretti sarebbero oltre 300mila quelli impiegati con un regolare contratto in agricoltura. È grazie al loro lavoro che questi contribuiscono, in modo strutturale e determinante, all’economia agricola italiana e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare.
Tanti anche quest’anno i testimonial e gli amici che si sono uniti e condividono gli scopi di “Abbiamo riso per una cosa seria” ad iniziare da Elena Somaré, virtuosa dell’uso del suono primitivo del fischio, che ha musicato lo spot della Campagna.
Troviamo anche Chiara Caprettini, foodblogger, e Luca Lombroso, meteorologo e divulgatore ambientale, Insieme a loro ci sono gli Agrichef aderenti alla rete di Campagna Amica che aderiscono con le ricette e gli showcooking del riso FOCSIV Coldiretti.
“A diciotto anni dal primo pacco di riso della Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” oggi siamo più consapevoli, nostro malgrado, che ciò che sostenevamo allora e in questi anni è quanto mai fondamentale: cambiare il nostro stile di vita, la modalità produttiva e logiche del mercato globale soprattutto agroalimentare. Questa iniziativa non è solo un’azione di sostegno degli interventi di agricoltura familiare proposti dai nostri soci in tante parti del mondo ed in Italia, ma è soprattutto un grande movimento che ribadisce come nessuno di noi debba più delegare alcuno per ciò che ci riguarda più da vicino: il liberarci dalla schiavitù dei prezzi imposti dalle multinazionali dell’agroalimentare, dal fenomeno del caporalato, dai condizionamenti dell’agribusiness, dai cambiamenti climatici e dalle cause che portano all’emigrazione di milioni di persone e che oggi ci costringono in lockdown a causa della pandemia. – ha sottolineato Gianfranco Cattai, presidente FOCSIV – Siamo consapevoli che vi sono milioni di ettari di terre presi in concessione dalle grandi imprese agroalimentari e minerarie in luoghi strappate ai popoli indigeni, ai piccoli contadini, alle famiglie e alle comunità, mettendo a repentaglio sia la sopravvivenza di chi lavora, la qualità dei prodotti agricoli che la sostenibilità di chi, come i tanti contadini anche italiani, cerca di coltivare cibo sano e di qualità. È necessaria un’alleanza tra Nord e Sud del mondo nel segno della consapevolezza, nel rispetto delle diversità e specificità, nel solco dell’agricoltura familiare, nel percorrere le strade di uno sviluppo sostenibile capace di mettere al centro le persone, le famiglie, le comunità. FOCSIV con i propri soci da anni agisce in tante parti del mondo, ed in Italia, con interventi di agricoltura familiare volti a contrastare la perdita di autonomia, di governo delle proprie condizioni di vita, di resilienza e biodiversità, per consentire alle comunità di avere più potere nel costruirsi un futuro possibile e sostenibile; dall’altro sensibilizza su come questo modello produttivo possa essere la risposta alla fame, al bisogno di lavoro e allo sviluppo umano secondo una visione più equa e più giusta di democrazia alimentare e di ecologia integrale. Tutto questo oggi lo condividiamo con chi come noi crede in un’economia con un volto più umano come lo è la piattaforma gioosto.com”
Secondo il report dello scorso aprile del World Food Programme, in almeno 30 paesi del mondo potrebbero scatenarsi carestie a causa del Coronavirus, facendo aumentare il numero di persone che soffrono di fame dagli attuali 135, numero già in crescita negli ultimi tre anni, a 250 milioni, allontanando in maniera definitiva l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile di Fame Zero entro il 2030. La conseguenza della pandemia globale è una catastrofe umanitaria e alimentare, che porterà a carestie di proporzioni inimmaginabili e già i segnali di quanto si prevede ci sono chiari in molti paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia.
Non solo la crisi provocata dal COVID-19 avrà impatti sulla povertà a livello globale, ma si calcola che mezzo miliardo di persone potrebbero cadere sotto la soglia di indigenza dei 5,50 dollari al giorno, con una contrazione del 20%. Contraccolpi che investiranno non solo le aree più povere del Pianeta, ma anche il Nord ricco. Coldiretti registra, dall’inizio del lockdown, un incremento di un milione di persone bisognose di generi alimentari, un numero calcolato sulla base delle richieste effettuate alle associazioni di volontariato impegnate nella distribuzione. Un aumento del 114% rispetto alle consuete richieste, come conferma la Caritas.
“Gioosto è una piattaforma di e-commerce etico per sua natura inclusiva e aperta a tutte le buone pratiche che attuano strategie di sostenibilità. – ha dichiarato Luca Raffaele, CEO di Gioosto – Il lancio della Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” non poteva non essere ospitata dalla nostra piattaforma. Siamo nati per questo, per supportare le imprese, che scegliendo la sostenibilità affrontano investimenti finanziari più onerosi; che difendono i propri lavoratori anche se con processi burocraticamente “lenti” e “faticosi”; realtà del Terzo Settore, consorzi, cooperative che soprattutto in questo periodo segnato dall’emergenza sanitaria, necessitano di ampliare il proprio messaggio e mercato al maggior pubblico possibile. Il digitale, con il COVID-19, è diventato il mezzo più potente per soddisfare i bisogni reali dei cittadini sotto molti punti di vista e Gioosto era già pronto a supportare queste azioni “buone” in tutti i sensi”.
Puoi trovare i pacchi di riso cliccando QUI
Difendi chi lavora la terra.
www.abbiamorisoperunacosaseria.it #risoxunacosaseria
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